mercoledì 13 giugno 2012

Giocare con gli accostamenti...


Non giocare col cibo! Quante volte ve lo siete sentiti dire? E io oggi invece vi istigo proprio a giocare col cibo, evvai :-D
In realtà però vi invito a farlo in senso figurato... lo sapevate, eh, che la fregatura era dietro l’angolo :-D Insomma, per farla breve mia cugina Lucia mi ha fatto un regalo di compleanno graditissimo, un libro dal titolo “La grammatica dei sapori”, sottotitolo “e delle loro infinite combinazioni”. L’avete mica letto? Bè, non è un libro di ricette in senso stretto, ma non posso far altro che consigliarlo. In pratica l’autrice si è presa il disturbo di selezionare alcuni ingredienti, dividerli in categorie (es. “tostati”, “carnosi” ecc.) ed esaminare le varie combinazioni possibili... non TUTTE, ovvio (il libro non avrebbe avuto fine!), ma comunque un bel numero. Per ciascuna di esse l’autrice scrive qualcosa: racconta un aneddoto personale, esamina la motivazione scientifica del loro accostamento (se vi ricordate, abbiamo parlato di cose simili tempo fa), cita un film, una telenovela o un libro in cui compare la combinazione, discetta sulle usanze culinari di paesi lontani e in qualche caso consiglia anche delle ricette. È un libro stimolante, e anche molto, nel senso che, per usare le parole dell’autrice, “è qui per farvi venire l’acquolina in bocca”, ovvero vi lascia con un milione di idee e spunti nuovi che vi frullano per la testa. Oltre al forte desiderio di provare a cimentarsi con la cucina orientale... a proposito, avete qualche libro da consigliarmi?


Fatto sta che mi avanzava del finocchietto raccolto tempo fa in Croazia e andando a sbirciare cosa potevo accostarci mi è venuta l’idea di farci una bella frittata con i gamberi, che poi sono diventati gamberoni dato che in pescheria non c’era altro. Ho sempre adorato cuocere gamberi o simili da crudi.... mi piace molto osservare come cambiano rapidamente colore e da grigi e smorti diventano di un bel rosso-arancione brillante. Questo accade perché con la cottura il carotenoide azzurro che colora i gamberetti, la cyanocristallina, si trasforma tutto in zooeritrina, rossa... anche se questa nozione la rintraccio solo sui miei vecchi appunti di vermi II, non l’ho ritrovata in rete neppure su google scholar... ma sì, diamo un po’ di soddisfazione al Valli :-D
Frittata finocchietto e gamberoni, per due persone molto affamate:


mezza cipolla
un bel mazzetto di finocchietto
6 gamberoni
4 uova
un goccio di latte
un po’ di limone, succo e buccia
sale, pepe
olio


Sciacquare il finocchietto e tritarne la maggior parte assieme alla mezza cipolla. Curare i gamberoni asportando testa e escoscheletro (io li metto in un sacchetto e li piazzo in freezer in attesa di fare un risotto di pesce o qualsiasi altra cosa che richieda brodo di pesce), sciacquarli e tamponarli leggermente con carta assorbente. Preparare il composto base: sbattere con una forchetta le uova con sale, pepe e latte. Mettere una dose generosa d’olio in una padella per frittate e soffriggere la cipolla con il finocchietto finché la prima non è dolce e traslucida. Togliere cipolla e finocchietto, far raffreddare e unire al composto di uova mentre si aggiunge olio nella padella alzando il fuoco. Scottare molto bene i gamberoni su entrambi i lati: devono avere l’esterno bello rosolato, ma l’interno semicrudo, perché poi finiranno di cuocere nella frittata. Aggiungere un po’ di succo e scorza di limone e versarci sopra le uova col soffritto abbassando il fuoco. A questo punto, lasciare che la parte sotto della frittata si cuocia bene fino a dorarsi, poi girare, terminare la cottura e infine servire calda.


Bè, è la prima volta che faccio una frittata con gamberoni, ma a me è piaciuta davvero un sacco. Trovo che finocchietto e gamberone vadano amorevolmente a braccetto, oltre al fatto che anche visivamente la cosa fa la sua porca figura... insomma, mentre il cicione (è lui l’addetto a frittate e crêpes qui) versava l’uovo sui poveri crostacei questi ultimi hanno liberato un favoloso sughetto arancione brillante che avrebbe fatto venire l’acquolina in bocca a chiunque.
Come idea regalo: Niki Segnit, “La grammatica dei sapori – e delle loro infinite combinazioni”, Edizioni Gribaudo 2011.

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