martedì 13 dicembre 2011

Agrumi e placebo



Ecco, l’inverno che avanza non vuol dire solo Natale, cardi e cake integrali, ma anche raffreddore, tosse e naso intasato. Ci tenevo a dirlo da un po’. Tutto è iniziato come sempre con quel classico fastidietto in un punto indefinito tra naso e gola, e me ne sono accorta quando ancora ero nel letto, immersa nel dormiveglia. Che io il dormiveglia volevo godermelo in santa pace ancora un po’, solo che non puoi godertelo se hai un fastidio in fondo alla gola, è evidente, e quindi mi è toccato alzarmi con una forte indisposizione nei confronti del mondo tenacemente ancorata nel petto.

Che volete farci, ci sono mattine che iniziano proprio così, con una sensazione di malessere generale che prelude fatidicamente a un bel raffreddore coi fiocchi, di quelli che iniziano come mal di gola, si trasformano in sinusite, poi evolvono in starnuti e infine metamorfosano in tosse grassa. Ah, che goduria :-D E che si può fare in una giornata come questa? Che si può fare per consolarsi di un maestoso prodromo di altrettanto maestoso raffreddore? Semplice, ci si fa un bel dolce-consolazione tutto a base di agrumi. Per la vitamina C, direte voi. No, perché è buono :-D anche perché qua c’è una diatriba a non finire su quanto la suddetta vitamina C (o acido ascorbico) in effetti aiuti o meno a prevenire e/o alleviare i raffreddori. Ho trovato una serie di studi clinici degli anni sessanta-settanta in contraddizione tra di loro: Ritzel (1961) e Pauling (1971) affermano che sì, assumere acido ascorbico in alte dosi (dai 100 ai 1000 mg/die) aiuta a prevenire e mitigare il raffreddore, mentre Dykes & Meier (1975) tuonano che no, non si può dire che l’acido ascorbico possa servire allo scopo. E aggiungono anche una serie di insulti in velato linguaggio accademico all’indirizzo di Ritzel (1961), insinuando che il modo in cui ha condotto lo studio non sia proprio quel che si dice da manuale. Vabbè. In ogni caso, la questione è ancora aperta, dato che nuovi articoli e review vengono pubblicati anche ai giorni nostri: Hemilä (1994), in una breve review, conclude che “ci sono buone ragioni per riconsiderare il potenziale ruolo della vitamina C nel trattamento del comune raffreddore”. Lo stesso Autore in uno studio del 2007 condotto su 11.350 partecipanti ha evidenziato un consistente beneficio con dosi di 100 mg di acido ascorbico, sebbene solo nell’8% degli adulti e nel 13,6% dei bambini (Hemilä, 2007). Staremo a vedere!
Ma torniamo a noi. Ammettiamo anche che l’ultimo paper ci abbia visto bene: quanta vitamina C c’è in una fetta della mia torta? Quanta di essa sopravvive alla cottura? E poi, non è certo assumendo una fetta di torta una tantum che risolvo come per magia i miei problemi di raffreddore! Questo per dire che nel mio caso ho impiegato gli agrumi più come placebo e consolazione che come modo per svicolare dai tipici malesseri autunnali...
Indifferente. Torta ai tre agrumi, ingredienti:


Per la torta:
2 uova
100 g di zucchero
60 g di burro
50 g di yogurt
succo e scorza di due piccoli limoni da agricoltura biologica
200 g di farina
50 g di fecola di patate
mezza bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

Per la crema:
1 tuorlo
1 cucchiaio e mezzo di zucchero
1 cucchiaio colmo di farina
la scorza di mezza arancia da agricoltura biologica
170 mL circa di succo d’arancia

Per la glassa:
zucchero a velo q.b.
il succo di circa mezza clementina


Preriscaldare il forno a 180°C. Con una frusta elettrica, sbattere uova e zucchero finché non si ottiene un composto chiaro e spumoso. Sciogliere a fiamma bassa il burro e lasciarlo intiepidire, poi aggiungerlo al composto di uova assieme allo yogurt, alla scorza e succo dei limoni e al pizzico di sale. Amalgamare bene. In un’altra ciotola mescolare gli ingredienti secchi (farina, fecola e lievito) e poi riversarli su quelli liquidi avendo cura di non formare grumi. Porre l’impasto in uno stampo a cerniera di 20 cm di diametro rivestito di carta da forno bagnata e strizzata e cuocere per 30-35 minuti (o fino a quando la prova-stecchino dà l’ok) a 180°C. Lasciar intiepidire per 5 minuti a forno spento, sfornare, sformare e lasciar raffreddare. Intanto, preparare la crema: Sbattere il tuorlo dell’uovo con lo zucchero, la farina e la scorza in una bastardella, poi mettere sul fuoco a fiamma bassissima e aggiungere via via il succo dell’arancia tiepido avendo cura ogni volta di assorbirlo completamente (altrimenti si formano grumi, proprio come per la besciamella). Mescolare con un mestolo di legno senza portare a bollore per circa una decina di minuti, poi lasciar intiepidire. Con un coltello da pane, tagliare delicatamente il dolce freddo a metà, spalmare tutta la crema e richiuderlo. Mescolare lo zucchero a velo con il succo della clementina e con questo composto glassare la torta. Lasciar indurire la glassa e servire. 


Io la torta l’ho fatta in uno stampo di 22 cm, ma così viene troppo sottile: vi consiglio di usarne uno da 20 cm (come ho riportato nelle istruzioni) oppure di aumentare un pochino le dosi. Vi conviene, così non avrete difficoltà dopo a tagliare il dolce in due.
Tra l’altro, come consolazione questo dolce è efficace: tutto questo incredibile aroma di agrumi rinfresca la bocca, punge il palato e si fa sentire anche se le papille gustative sono un po’ fiacche :-) 

Bibliografia:

Dykes M.H.M., Meier P., 1975. Ascorbic acid and the common cold. Evaluation of its efficacy and toxicity. JAMA, 231(10): 1073-1079.
Hemilä H., 1994. Does vitamin C alleviate the symptoms of the common cold? A review of current evidence. Scandinavian Journal of Infectious Diseases, 26: 1-6.
Hemilä H., 2007. The role of vitamin C in the treatment of the common cold. Am. Fam. Physician, 76(8): 1111, 1115.
Pauling L., 1971. The significance of the evidence about ascorbic acid and the common cold. Proc. Nat. Acad. Sci. USA, 68(11): 2678-2681.
Ritzel G., 1961. Kritische Beurteilung des Vitamins C als Prophylacticum und Therapeuticum der Erkaltungskrankheiten. Helv. Med. Ada., 28: 63-68.

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