venerdì 4 novembre 2011

Cibo da escursione



Forse la volta scorsa, miei fedeli 25 lettori, vi siete chiesti come mai tanto tempo tra una torta salata con crosta al basilico e un gelato di zucca. Bè, in realtà il post del gelato era già stato scritto prima che partissi per una brevissima vacanza a Ligosullo col mio cicione. Purtroppo, come ho già detto qualche tempo fa ogni bel gioco dura poco e quindi rieccomi qua. Sigh.


In ogni caso, niente da dire, ci siamo divertiti e siamo stati eccezionalmente fortunati: la Carnia è nota per essere il pisciatoio d’Italia e noi non abbiamo visto neppure una nuvola per tutti i 4 giorni! Giorni che sono passati in fretta, senza farci pesare un singolo minuto, tra passeggiate, stufe da accendere per non crepare di freddo e tempo passato semplicemente distesi sui prati, con la schiena immersa nell’erba umida e gli occhi in alto, a guardare il giallo dorato delle foglie contro l’azzurro splendente del cielo. Giorni semplici, quasi perfetti nella loro essenzialità, a parte forse il doversi alzare un po’ prima ad accendere le stufe per non ghiacciarsi i sentimenti nella nostra “cella frigorifera”... ma dato che questa incombenza se l’era presa il cicione, tutto bene direi :-D Scherzi a parte, cambiarsi i vestiti era peggio di una tortura, credo anzi che sia così che fanno parlare i pluriomicidi... “confessa o ti facciamo togliere la canottiera nella casa di Ligosullo detta la ghiacciaia... e siamo in Novembre!” “Pietà! Pietà! Sì, l’ho uccisa io, sono colpevole!” :-D cose così. D’altra parte, in casa ci siamo stati poco: il nostro obiettivo era passare all’aria aperta tutte le ore di luce disponibili e così abbiamo fatto (anche troppo direi, dato che il primo giorno siamo rientrati col buio :-D). Ci siamo goduti il più possibile il piacere di camminare, di ammirare la vita che ci circonda e di soffermarci ad osservare i soliti panorami, che però hanno sempre qualcosa di nuovo. Che sia il volo in picchiata di un corvo o la brina che ammanta i prati, la natura invariabilmente riserva una sorpresa, una nuova scoperta, qualcosa che non avevamo mai notato prima. Non c’è niente al mondo di più bello della vita, per questo non rimpiango mai di averla studiata con tanto impegno per 6 anni.


Ciò detto, devo confessare che siamo partiti come autentici novellini, completamente disorganizzati, ci siamo dimenticati perfino la cioccolata (e sì che qua qualcuno è una giovane marmotta :-D). Almeno però mi sono ricordata di pensare ai primi pranzi al sacco; meno male, dato che su hanno chiuso anche il negozietto storico. E ho voluto fare un pochino l’originale, dato che secondo me alla lunga il classico panino stufa. Così, quando mi sono imbattuta in un vecchio post della Tartine Gourmande, questo, ho pensato che fare dei muffin salati sarebbe stato divertente. Scartata subito l’idea di fare proprio quelli della ricetta (d’altra parte, viene difficile fare dei muffin alla pastinaca se non hai proprio modo di procurartela, la pastinaca :-D), ho semplicemente deciso di cambiare ingredienti principali (e farine). Ecco quindi:
muffin salati con salmone affumicato e funghi, per più di 12 muffin:


150 g di farina
50 g di farina integrale di farro
1 cucchiaino di lievito chimico
3 uova
100 mL di latte
100 mL di olio d’oliva
250 g di zucca già pulita
100 g circa di salmone affumicato
300 g di funghi pioppini (io ne ho messi troppo pochi, fidatevi!)
uno spicchio d’aglio
timo e santoreggia
sale


Lavare la zucca e grattugiarla. In una padella, scaldare un filo d’olio, rosolare l’aglio tritato e cuocere i funghi. Mettere da parte zucca e funghi. In una ciotola, sbattere le uova con il latte e l’olio e aggiungere le erbe, pepe e sale. Tanto sale. Fidatevi: io ne ho aggiunto troppo poco temendo l’effetto “muffin buoni solo per le capre” e poi ho dovuto girare per la montagna con il sale a parte :-S Aggiungere quindi le farine e il lievito mescolando bene per non fare grumi, infine incorporare la zucca e i funghi. Versare il composto negli stampi per muffin e cuocere nel forno preriscaldato a 180°C per 35-40 minuti o finché sono cotti. Lasciar raffreddare e sfornare. 


La prima sensazione che ho avuto quando li ho fatti uscire dal forno è “oh mio Dio, sanno di fritto!”. E in effetti hanno come un odore di fritto, non so bene perché, forse saranno le 3 uova, o forse il grasso del salmone, o forse tutto quell’olio... vai tu a sapere! In ogni caso non è un aroma sgradevole, a meno che non vi dispiaccia il fritto. La seconda è “oh no manca sale!!!” :-D e con questo vi ricordo di nuovo che dovete mettere deeecisamente più sale che per quelli dolci. A parte il sentore di fritto e la mancanza di sapidità (che voi potete evitare ecc ecc) appena ci affondate i denti si avverte subito il salmone, mentre la zucca è più timida nel gusto e serve sostanzialmente ai fini della consistenza, ad ammorbidire il tutto e renderlo un po’ più umido. Per finire, devo dire che in effetti i muffin salati sono una buona alternativa ai soliti panini al salame: si possono declinare in mille varianti e così sembra sempre di mangiare una cosa diversa. Per non parlare del fatto che basta cacciarli in un tupperware, senza bisogno di ulteriori coltelli, forchette o simili e che alla fine non restano residui da tumulare nello zaino in una nuvola di briciole e involucri plasticosi per insaccati. Mi sa che vi beccherete qualche altra ricetta di questo tipo, quindi :-DD

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